domenica 19 agosto 2012

Imprec/azioni. Mettersi la crema solare


'Agosto è il mese più freddo dell'anno' cantavano i Perturbazione sublimando il vecchio adagio del paese di C., borgo d'origine di mia madre, in cui il 5 agosto si festeggia, thò, la Madonna della Neve: 'Austo capo de vierno'. (cfr, google traduttore: 'Agosto inizio dell'inverno').
Un anno se ne va, ma l'estate non finisce e a ricordarcelo sbucano anticicloni torridi dai nomi altisonanti e drammatici tra i quali il più blando della compagnia, Caligola imperatore, fece giusto in tempo a nominare senatore un cavallo.
Gente tranquilla.
"Papà, papà, sta arrivando Lucifero!" urla, correndo, un settenne con ciambella sulla spiaggia, aprendo la via a scene apocalittiche da fine del mondo e giudizio universale sotto l'ombrellone.
Fattore di protezione 50 contro i raggi UV, fiamme e forcone di Belzebù.
Tuttavia già da tempo alcuni, i più attenti, si preparano, ogni santa estate, al compito che toccherà loro reiterare per tutta l'eternità all'interno del girone infernale di destinazione. Sono gli spalmatori di crema solare. Milioni e milioni di spalmatori, anime avvedute che si portano avanti col lavoro.
Sotto 40 gradi, unti dentro e fuori, spremono il tubetto rovente di crema e iniziano a impomatare se stessi con movimenti circolari e senza sosta finché, arrivati alla sommità delle spalle, guardano te, svenuta da tempo in posizione orizzontale, e ti ordinano di impomatargli la schiena. Alzarmi?!
Ma io sono finita nel girone dei pietroni incastrati nelle scapole e dei sassi appuntiti sotto i piedi, come faccio a sollevarmi da terra? Alzati e cammina.
E' noto come le spiagge rappresentino una terra di nessuno dove non si hanno più diritti, ma solo faticosissimi doveri: passare la bottiglia d'acqua, stendere l'asciugamano, rispondere al 5 verticale, legarsi i capelli, alzarsi ed entrare in mare, acquattarsi nella macchia mediterranea per fare pipì, voltare le pagine dei Fratelli Karamazov, chiudere il lettino. Ma chi ce la fa!?
Eppure, la clamorosa negazione dei diritti umani sta nell'essere spediti a comprare caffè e gelati per tutti.
Benvenuti nel girone dei compratori al bar ovvero nel cerchio più caldo vicino a Lucifero. Oh no!
Lasciatemi diventare scoglio e origliare i discorsi degli bagnanti sconosciuti, le grandi confessioni da spiaggia, le liti tra innamorati, i buoni propositi, la ricetta del gatò di patate, la verità sui tatuaggi, la biografia del sindaco città di S., la storia della birra Peroni e le avventure dello Spread.
Lasciatemi mischiare, sempre a 40 gradi, queste storie con quelle dei Karamazov.
Mi alzerò poi abbrustolita quando calerà il sole, sufficientemente rosolata, stordita e in deliquio, e mi attaccherò alla bottiglia d'acqua con un sorso da dromedario per poi scoprire, con la faccia da scoglio infuocato, che si tratta di grappa artigianale conservata nelle bottiglie di Levissima. Oh diavolo!