martedì 14 settembre 2010

improvvis/azioni. Incoraggiare qualcuno a convertirsi all'ebraismo.

Città di M. vicino l'Europa ovvero il paese dei balocchi delle preposizioni semplici.
Qui moto a luogo, stato in- e moto per- vanno tutti in un'unica direzione:
IN Cordusio, IN Centrale, IN Cadorna. Ci vediamo A San Babila corrisponde a una bestemmia: santo subito quel ci vediamo IN San Babila.
Città della moda, location in, M. vicino l'Europa mette IN da tutte le parti. Altrimenti non è glamour.
"Ma è vagamente sgrammaticato" faccio notare dolcemente da Louis Vuitton, tempio haute couture IN Duomo, mentre il mio amico M. appioppa con gran classe una maxibag a due signori cinesi. In In In.
" Mi dica. Ha bisogno?... Isa, i cinesi pagano sempre in contanti, a volte con tanti, tantissimi pezzi da 20. I soldi dei russi vanno contati più e più volte altrimenti ti lasciano 100 euro in più. Gli emiri..." mi bisbiglia mentre fa finta di mostrarmi l'interno di una borsa che fingo di voler comprare.
"E per quanto riguarda i foulard invece?...Sì vabbè -gli faccio- ma tutto questo IN non sarà in esubero come le banconote dei russi?".
"Provi questo colore, le starà d'incanto!...Isa dai, il linguaggio è l'uso che se ne fa. Qui a M. si dice IN ".
Comprendere Wittgenestein da Louis Vuitton non ha prezzo.
Tutta la pelletteria intorno a me eccome.
"Non vuole provare le novità in vernice?..Ti lascio con la mia collega- sibila M.- vuole diventare ebrea. Sei perfetta per lei. Ciao."
Io non sono ebrea anche se ho lavorato del tempo con loro, ma lo facevo nel giorno di shabbat e le vecchiette mi guardavano storto.
Semplicemete non ne parlo male come tanti anzi ne ammiro alcune intelligenze formidabili e mi fa ridere Woody Allen.
La collega in questione è V., cubana, da 10 anni in Italia, da 15 religiosa da quando, nella Cuba in cui si andava in chiesa di nascosto,bambina decise di diventare protestante e portò tutta la famiglia atea comunista-comunista dalla sua parte.
Ora V. sente fortemente la spinta verso l'ebraismo, bussa alla porta del rabbino e viene rifiutata. Ma V. non si arrende, ritorna puntuale, aspetta fuori dalla sinagoga seduta al freddo o in piedi su tacchi Vuitton.
P., l'altra amica, le consiglia di snellire la pratica diventando testimone di Geova, ma V. non scherza: è determinatissima e vuole sapere come fare.
Il mio consiglio è quello di andare tre volte: al terzo rifiuto le sarà accordato sicuramente un appuntamento col rabbi. Sex and the city docet.
Nel frattempo V. ci elenca con gran foga lo studio che ha fatto della thorà e le pratiche così fedeli al testo da far impallidire lo stesso Abramo.
Tuttavia V. è piena di entusiasmo e quindi la incoraggio poichè se esiste l'inferno è fatto proprio per gli spegnitori d'entusiamo (girone dantesco).
E' peccato mortale.
Parliamo lungamente, tuttavia il nostro crescendo è spezzato da G..
G. per tutto il tempo è rimasto in silenzio travolto dal Vecchio Testamento finchè, prima di finire lui stesso costretto a fare testamento, all'ennesima pietanza kosher profetizza un sonoro "perfetto, ma ora dobbiamo andare a bere". E così sia.

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